Conto Termico 3.0: la nuova era degli incentivi per l'efficienza energetica

Conto Termico 3.0: la nuova era degli incentivi per l’efficienza energetica

Last Updated: 29 Settembre 2025By Tags: ,
Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del 26 settembre 2025, il Conto Termico 3.0 diventa realtà concreta per professionisti tecnici, imprese e pubbliche amministrazioni. Il decreto MASE del 7 agosto 2025 introduce modifiche sostanziali rispetto alla versione precedente, aprendo nuove opportunità di business e ampliando significativamente la platea dei beneficiari.

Il nuovo quadro normativo

Il decreto entrerà in vigore il 25 dicembre 2025, ovvero novanta giorni dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Il GSE avrà poi sessanta giorni aggiuntivi per aggiornare il portale informatico Portaltermico e pubblicare le regole applicative definitive, rendendo operativa la presentazione delle domande presumibilmente da marzo 2026.

La dotazione finanziaria prevede un budget annuale di 900 milioni di euro, ripartiti in 400 milioni destinati alle pubbliche amministrazioni e 500 milioni per i soggetti privati. Questa ripartizione evidenzia la volontà del legislatore di sostenere con forza anche gli interventi privati, superando la precedente concentrazione quasi esclusiva sul patrimonio pubblico.

Ampliamento dei beneficiari

Una delle novità più significative riguarda l’estensione dei soggetti ammessi agli incentivi. Oltre alle pubbliche amministrazioni, ai privati cittadini e alle imprese, possono ora accedere al Conto Termico 3.0 anche gli enti del Terzo Settore, equiparati alle amministrazioni pubbliche, le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), le configurazioni di autoconsumo collettivo, le cooperative sociali e le società in-house delle pubbliche amministrazioni.

Particolarmente rilevante è l’apertura agli edifici non residenziali privati del settore terziario. Gli interventi di efficienza energetica, precedentemente riservati esclusivamente alla PA, possono ora essere realizzati anche su immobili privati di categoria catastale A/10, gruppo B, gruppo C (esclusi C/6 e C/7) e gruppo D (escluso D/9).

Gli interventi incentivati

Il Conto Termico 3.0 mantiene gli interventi tradizionali già previsti dalla versione precedente, ma introduce importanti novità tecnologiche. Gli interventi si suddividono in due categorie principali: efficienza energetica degli edifici e produzione di energia termica da fonti rinnovabili.

Per quanto riguarda l’efficienza energetica, restano incentivati l’isolamento termico delle superfici opache, la sostituzione di infissi e chiusure trasparenti, l’installazione di sistemi di schermatura solare, la trasformazione in edifici a energia quasi zero (nZEB), la sostituzione degli impianti di illuminazione con sistemi efficienti e l’installazione di sistemi di building automation.

Sul fronte della produzione di energia termica da fonti rinnovabili, il decreto conferma gli incentivi per pompe di calore elettriche o a gas, anche geotermiche, caldaie e stufe a biomassa con certificazione ambientale 4 o 5 stelle, collettori solari termici, scaldacqua a pompa di calore di classe A o superiore, sistemi ibridi e allacciamenti a reti di teleriscaldamento efficienti.

Conto Termico 3.0: la nuova era degli incentivi per l'efficienza energetica

La grande novità: fotovoltaico e mobilità elettrica

L’elemento di maggiore impatto del Conto Termico 3.0 è l’introduzione degli incentivi per impianti fotovoltaici con sistemi di accumulo e colonnine di ricarica per veicoli elettrici. Questa apertura rappresenta una vera svolta rispetto al passato, ma presenta un vincolo importante: tali interventi sono incentivabili esclusivamente se realizzati congiuntamente alla sostituzione dell’impianto di climatizzazione invernale esistente con pompe di calore elettriche.

L’impianto fotovoltaico deve essere realizzato in assetto di autoconsumo, con potenza minima di 2 kW e dimensionamento correlato alle caratteristiche della pompa di calore installata. Il sistema di accumulo deve consentire l’immagazzinamento dell’energia prodotta per utilizzarla nei momenti di assenza di irraggiamento solare.

Questa integrazione tra pompe di calore, fotovoltaico e accumulo rappresenta il modello di efficienza energetica promosso dal decreto: un sistema integrato che massimizza l’autoproduzione e l’autoconsumo di energia rinnovabile, riducendo drasticamente la dipendenza dalla rete e i costi energetici.

Le percentuali di incentivo

Il Conto Termico 3.0 prevede una copertura media del 65% delle spese ammissibili per gli interventi realizzati da soggetti privati. La percentuale sale fino al 100% per interventi su edifici pubblici situati in comuni con popolazione fino a 15.000 abitanti, edifici scolastici pubblici, ospedali e strutture sanitarie pubbliche, incluse quelle residenziali, di cura, assistenza o ricovero.

Per gli scaldacqua a pompa di calore sono previsti contributi in cifra fissa: 400 euro per apparecchi con capacità fino a 150 litri e 700 euro per capacità superiore, se di classe A. Gli importi salgono rispettivamente a 500 e 900 euro per apparecchi di classe superiore alla A.

Le modalità di erogazione dell’incentivo prevedono il pagamento in un’unica soluzione se l’importo complessivo non supera i 15.000 euro, altrimenti in rate annuali costanti da due a cinque anni, a seconda della tipologia e dimensione dell’intervento.

Requisiti tecnici e massimali aggiornati

Una delle critiche mosse al Conto Termico 2.0 riguardava i massimali di spesa ormai obsoleti rispetto ai prezzi di mercato. Il nuovo decreto risolve questa problematica aggiornando tutti i massimali specifici e assoluti per adeguarli ai costi attuali.

Per le pompe di calore, i requisiti sono stati rivisti secondo la normativa europea Ecodesign, considerando il coefficiente di prestazione stagionale (SCOP) ai fini dell’erogazione del contributo. Gli impianti devono avere potenza termica nominale inferiore a 2 MW, mentre per il solare termico la superficie massima ammissibile è di 2.500 metri quadrati.

Per le caldaie a biomassa installate in zone con problematiche di qualità dell’aria, è richiesta la certificazione ambientale secondo il decreto 7 novembre 2017 n. 186, con classe di qualità 4 stelle o superiore.

Le procedure di accesso

Il Conto Termico 3.0 prevede due modalità di accesso agli incentivi. L’accesso diretto, disponibile per tutti i beneficiari, richiede la presentazione della domanda entro 90 giorni dalla conclusione dei lavori attraverso il portale Portaltermico del GSE.

La prenotazione, riservata esclusivamente alle pubbliche amministrazioni, consente di bloccare l’incentivo prima dell’avvio degli interventi, garantendo la certezza delle risorse disponibili. Questa modalità risulta particolarmente strategica per gli enti locali che devono pianificare investimenti pluriennali.

Per alcune tipologie di interventi di piccola scala, come pompe di calore fino a 35 kW o impianti solari termici inferiori a 50 metri quadrati, è stata introdotta una procedura semplificata che riduce gli adempimenti burocratici e accelera l’erogazione del contributo.

Opportunità per i professionisti tecnici

L’entrata in vigore del Conto Termico 3.0 crea opportunità significative per geometri, architetti e ingegneri specializzati in efficienza energetica. La complessità normativa e la necessità di integrare correttamente gli interventi (pompa di calore, fotovoltaico, accumulo) richiede competenze tecniche specialistiche.

La diagnosi energetica e l’Attestato di Prestazione Energetica (APE) ante e post intervento sono documenti obbligatori per accedere agli incentivi. Il Conto Termico copre il 100% di queste spese per le pubbliche amministrazioni e il 50% per i soggetti privati, creando un flusso di lavoro costante per i professionisti abilitati.

La consulenza per l’ottimizzazione degli interventi integrati rappresenta un servizio ad alto valore aggiunto. Progettare correttamente il dimensionamento di pompa di calore, fotovoltaico e accumulo richiede competenze multidisciplinari che giustificano compensi professionali adeguati.

Cumulabilità e regime transitorio

Il Conto Termico 3.0 non è cumulabile con altri incentivi statali sulle medesime spese, salvo i fondi di garanzia. Per le pubbliche amministrazioni è possibile la cumulabilità fino al 100% della spesa ammissibile. Le CER possono invece sommare il Conto Termico agli incentivi MASE per l’energia elettrica condivisa, creando sinergie interessanti.

Il decreto prevede un regime transitorio per garantire continuità operativa. Le domande presentate prima del 25 dicembre 2025 restano soggette alla disciplina del Conto Termico 2.0. Per le istanze di prenotazione già accolte dal GSE con lavori non conclusi, continua ad applicarsi la normativa precedente.

Prospettive future

Il decreto prevede aggiornamenti periodici attraverso nuovi provvedimenti del MASE, previa intesa con la Conferenza Unificata, garantendo un costante allineamento con l’evoluzione normativa e tecnologica. Questa flessibilità rappresenta un punto di forza rispetto ai precedenti meccanismi incentivanti.

L’integrazione con le politiche europee di decarbonizzazione e con il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima posiziona il Conto Termico 3.0 come strumento strutturale di medio-lungo periodo, superando la logica dei bonus temporanei soggetti a continue proroghe e modifiche.

Per i professionisti tecnici che sapranno specializzarsi tempestivamente su questi interventi integrati, il 2026 si prospetta come anno di grandi opportunità. La combinazione tra domanda crescente, complessità tecnico-normativa e incentivi strutturali crea le condizioni ideali per una crescita professionale sostenibile.


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Fonti e riferimenti:

  • Decreto MASE 7 agosto 2025, pubblicato in G.U. n. 224 del 26 settembre 2025
  • Comunicato stampa MASE del 5 agosto 2025
  • Conferenza Unificata del 5 agosto 2025
  • Portale GSE – Conto Termico
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